domenica 9 gennaio 2011

Cronologia Del Caso Sacco E Vanzetti

11 giugno 1888,

Bartolomeo Vanzetti, nacque in Villafalletto, prov. Di Cuneo (Piemonte) da Giovanni e la vedova Giovanna Novello Brunetti, primogenito di 4 figli, Giovanni, Vincenzina, Luigina.

22 aprile 1891

Nicola Ferdinando Sacco, nacque in Torremaggiore, prov. di Foggia (Puglia), da Michele Sacco ed Angela Moscatelli quintogenito di 7 figli, Arcangela, Nicola, Sabino, Luigi, Ferdinando, Felicia, Maria.

Aprile 1908

Nicola Sacco e suo fratello maggiore Sabino, partirono da Napoli sulla nave White Star, diretta per l’America, con sbarco a Boston il 12 aprile. Il fratello Sabino dopo un po’ fece ritorno a casa, con la promessa di Nicola che avrebbe fatto ritorno anche lui, da lì a poco.

9 giugno 1908

Bartolomeo Vanzetti partì da Villafalletto, il 13 giugno, si imbarcò a Le Havre per raggiungere gli USA, la traversata durò 7 giorni e 7 notti. Una volta lì, fece i lavori più disparati e pesanti pur di sopravvivere.

Nicola Sacco arrivato in America, in un primo momento, lavorò come trasportatore di acqua nei cantieri di lavori stradali, in seguito, dopo un corso di specializzazione per tagliatore di tomaie, fu assunto dal calzaturificio, Shoe Company, guadagnando 60-70 dollari la settimana.

Nel 1912, N. Sacco, ventunenne, sposa l’italiana Rosina Zambelli, diciassettenne; il loro primogenito, Dante, nacque nel 1913 e nello stesso anno, Nicola entrò a far parte di un gruppo di anarchici denominato “Circolo sociale”.

1916, Sacco ed altri compagni subirono un arresto per mancata esibizione di un’autorizzazione delle autorità, furono liberati dietro pagamento di un’ammenda. Chiunque lottava contro lo sfruttamento degli operai era sottoposto a controllo.

Maggio 1917, N. Sacco e B. Vanzetti si incontrano, per la prima volta in un’assemblea anarchica a Boston, “Galleanist Anarchist”, una settimana dopo raggiunsero il Messico insieme ad altri compagni per evitare la partenza per la guerra.

Fine anno 1917, Sacco ritornò nel Massachussets dove trovò lavoro in una conceria; Vanzetti fece ritorno subito dopo il compagno, comprò un carretto e si mise a vendere il pesce.

Cenni storici:

10 novembre 1918, fine prima guerra mondiale con la vittoria sulla Germania. Inizio crisi economica dovuta alla chiusura di industrie belliche, la disoccupazione crebbe ed anche l’insicurezza economica e politica. Dopo la rivoluzione russa si sviluppò anche un’assurda paura dei rossi, bolscevichi e radicali, tanto che gli americani si organizzarono in leghe per la sicurezza nazionale o di difesa.

Febbraio 1919, questo anno fu caratterizzato da più di 3000 scioperi in cui parteciparono più di 4.000.000 di lavoratori, gli operai, dopo la manifestazione a Seattle, ottennero l’aumento di salario. L’unione degli industriali lo definì il più grande reato del mondo, aumentando paura e indignazione verso gli immgrati.

28 aprile 1919, il sindaco di Seattle, ricevette per posta un pacco bomba che rimasto chiuso non esplose. Da qui, molti politici e personaggi di spicco, ricevettero gli stessi pacchi bomba che nelle varie esplosioni crearono danni e scompiglio.

1919, un certo Palmer (Pensilvanya) fu nominato ministro della giustizia, dopo aver subito l’attentato con un volantino bomba, chiese 500.000 dollari per formare la General Intelligence Division (centrale investigativa contro i radicali).

7 novembre 1919, due anni dopo la rivoluzione russa, iniziarono le persecuzioni contro gli stranieri. I commandos fecero irruzione negli uffici, sedi politiche, maltrattando uomini e donne senza cittadinanza, molti furono arrestati, altri con un “treno rosso” speciale furono deportati a New York per l’espulsione.

27 novembre 1919, il capo della polizia federale, Frank Burke, emanò una circolare a tutti i distretti, che fissava una data provvisoria, 2 dicembre 1920 per gli arresti dei comunisti con particolari istruzioni agli esecutori. Necessitava capire la natura del volantino recapitato a casa di Palmer, un certo Ravarini, italiano,aiutò le indagini infiltrandosi nei circoli anarchici e lì ebbe modo di incontrare anche Sacco e Vanzetti. Ravarini, smascherato , fu protetto dalla polizia, ma fece il nome di Robert Elia, impegnato nella stamperia.

25 febbraio, l’FBI, arresta R. Elia nella sua abitazione e dopo la perquisizione nella stamperia, trovarono della carta rossa simile al volantini pervenuto a Palmer e per sicurezza arrestarono anche Andrea Salsedo, compositore della stampa. I due furono interrogati per 3 ore separatamente.

25 aprile, gli anarchici si riunirono per discutere quale aiuto dare ai 2 amici arrestati che temevano torturati. A questo incontro parteciparono anche Sacco e Vanzetti, il quale Vanzetti assunse il compito di recarsi a New York per avere chiarimenti sulla situazione degli sfortunati. Il presidente di un comitato di difesa, L. Quintiliano, lo mise in guardia perché ci sarebbero state altre retate.

2 maggio, gli anarchici si riunirono ancora per decidere la distruzione del materiale politico, ne frattempo Salsedo era già deceduto, il suo corpo ritrovato sul selciato della strada, sfigurato, caduto dal 14° piano, sotto la stanza degli interrogatori.

15 aprile,Sacco dopo aver ricevuto una lettera(a marzo) dal fratello Sabino che annunciava la morte della loro madre, decise di recarsi al consolato di Boston per consegnare le loro foto al fine di avere i passaporti e far ritorno in patria. Lo stesso giorno alcuni banditi assalirono a South Braintree il portavalori della Slater & Morril, uccidendo il cassiere Parmenter e la guardia, Berardelli.

3 maggio, Sacco ,prima della sospirata partenza per l’Italia, si recò nel calzaturificio, dove aveva lavorato per riprendere i suoi utensili, salutare il direttore Kelley e i suoi colleghi.

Vanzetti, lo stesso giorno, si recò a Boston per acquistare pesce fresco,ma dovette rinunciare alla compera per il costo elevato.

5 maggio, Vanzetti fece visita e pranzò a casa della famiglia Sacco, la quale aveva iniziato a preparare le valigie. Lo stesso pomeriggio passarono di lì anche Orciani e Boda, informando che il guasto alla macchina che serviva a mettere in salvo il materiale stampato, era riparato.

5 maggio, sera, erano circa le ore 19,00 quando Nicola e Bartolomeo salirono sul tram per recarsi a Brokton e riprendere altro mezzo per Bredgewather, mentre Orciani e Boda li raggiunsero in motocicletta, al fine di ritirare l’auto, l’Overland, al garage di Simon Johnson. Durante il percorso in tram, Vanzetti scrisse una bozza di volantino per la riunione del 9 maggio che dopo averla corretta, la consegnò a Sacco che la mise in tasca. Arrivati tutti e 4 a destinazione,mentre Boda parlava con Johnson, il meccanico, si accorsero di qualcosa di strano, la moglie di quest’ultimo uscì di casa recandosi dai vicini per telefonare alla polizia.

5 maggio, sera, ore 22,00, Boda ed Orciani scapparono con la moto, Nicola e Bartolomeo ripresero il tram e lì furono catturati come personaggi sospetti. Arrestati e perquisiti, trovarono addosso una rivoltella Harringhton & Richard, carica e del calibro 38, un temperino, 20 $, alcune cartucce e diversi volantini scritti in italiano. La stessa notte arrivò al commissariato anche il meccanico Johnson che confermò che erano gli uomini che avrebbero dovuto ritirare la Overland.

Sia Sacco che Vanzetti, vennero interrogati, commettendo l’errore di mentire su alcune questioni, anche perché non sospettarono il vero motivo dell’arresto. Vanzetti affermò che non era anarchico e che l’arma che portava serviva in caso di difesa quando andava al porto, visto che spesso aveva con sé, soldi, ma non possedeva il porto d’armi.

Sacco nel primo interrogatorio disse che era sposato, padre di un figlio, che aveva lavorato nel calzaturificio Treekk, che non era mai stato a Bridgewather, non era comunista né anarchico, non conosceva Boda e Coacci. Testimoniò che portava la pistola per gente maleintenzionata e che con amici praticava il tiro a segno.

Il giorno successivo all’arresto, diversi testimoni oculari della rapina con omicidio, di South Braintree e Bridgewater, furono portati a Brocktoun per identificare gli arrestati. Nicola e Burt furono esposti ed umiliati davanti a una cinquantina di persone. Secondo le posizioni e gli atteggiamenti che fecero assumere agli arrestati, i testimoni a volte li incriminarono, senza avere certezza.

Nel contempo, in mezzo alla colonia italiana, si sparse la voce dell’arresto di Nicola e Burt e mentre questi si trovavano ancora al posto di polizia, furono visitati dal prof.F. Guadagni che rese loro noto il vero motivo dell’arresto, omicidio!,sia Sacco che Vanzetti rimasero sbalorditi.

Felicani propose ad alcuni compagni anarchici italiani di costituire un comitato di difesa con raccolta fondi per assistere i due imputati,usando i locali del giornale “La Notizia”, così nacque il “Comitato di difesa Sacco e Vanzetti.

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